L’INTERVENTO/Il Pd: “Sul Metastasio si gioca una partita pericolosa per il teatro stesso”

Il teatro Metastasio

Il teatro Metastasio

Improvvisamente, il Metastasio è diventato oggetto e strumento di lotta politica e perfino elettorale. Un conflitto che rischia di fare due vittime, la Stabilità del teatro e l’autonomia (e quindi la credibilità) artistica di Paolo Magelli e Federico Tiezzi. La cronologia aiuta a far ordine: dopo l’estate, il Sindaco giudica le nomine Consiag (non è un refuso) come uno schiaffo all’azionista di maggioranza relativa eppure per quella vicenda deve rimproverare solo la sua goffa prepotenza istituzionale. E lo sa bene. Ed ancora: entro il 5 febbraio il Sindaco può mandare a casa i vertici delle società controllate dal Comune ma non lo fa. Sta a lui, ed alla sua maggioranza se del caso, giustificare una tale scelta, non certo a chi sta garantendo la continuità degli organi sociali e della gestione. Ed eccoci al Met: la scadenza a marzo dell’incarico al Direttore che non collima con la scadenza del cda, inamovibile fino ad ottobre. Non sarebbe stato scandaloso, per i tre membri di nomina comunale, rimettere il mandato. Né uno scandalo, né un rischio per la Fondazione. Un atto istituzionale ed anche politico, semmai. Spiace che i soggetti coinvolti, Sindaco in testa, non abbiano iniziato per tempo un percorso finalizzato a questo esito ed abbiano scelto lo scontro sull’atto fondamentale, ovvero la nomina del Direttore. A questo proposito, ricordiamo che la distinzione artistico/amministrativo è priva di senso: la Legge parla di Direttore. Punto. Anzi, no. Perché è sul nome che l’attenzione di tutti si sta (fintamente?) concentrando con un centro-destra che sembra, prima di ogni altra cosa, voler consumare una presunta rivincita a costo di rompere una volta di più i rapporti istituzionali (dopo l’Accordo di programma sull’Ex Banci, il Met). Una rivincita che si sta giocando sulla pelle delle persone coinvolte. Vista l’aria che tira, sarebbe il caso che si chiarisse che la qualità degli artisti è fuori discussione, tanto quella del Direttore attuale, quanto quella del Direttore in pectore. Ridurre Federico Tiezzi al ruolo di campione del centro-sinistra, oppure costringere uno come Paolo Magelli entro i confini assai angusti del centro-destra, è intollerabile per i diretti interessati, offensivo per la biografia anche “politica” di entrambi ed insopportabile per il Met. Il Sindaco si sta muovendo come un elefante in una cristalleria, dispiegando con pessimo tempismo la macchina della comunicazione che coadiuva la sua non-azione da quando è al Governo della Città. Visto anche che in questo caso Cenni ha di fatto esautorato l’assessore di riferimento, tocca a lui riannodare i fili della questione, fare autocritica per la pantomima sul consiglio comunale d’urgenza, sulla notifica a mezzo polizia municipale fatta ai membri del cda e sul comportamento tenuto in assemblea dei soci (dove non esistono quote bensì teste). Tocca a tutti, invece, adoperarsi affinché il Teatro non perda la Stabilità in favore di altre città toscane (a partire da Firenze). E se il centro-destra difetta di senso istituzionale e di responsabilità, il centro-sinistra dovrà averlo – una volta di più – anche per altri.

Andrea Colzi, Simone Mangani,
Ilaria Santi, Lia Vanni
consiglieri PD

6 pensieri su “L’INTERVENTO/Il Pd: “Sul Metastasio si gioca una partita pericolosa per il teatro stesso”

  1. siete sempre i sdiscorsi senza senso e demagogia a gò gò ….. Per una volta fatela finita e CHETATEVI !!!

  2. “…E se il centro-destra difetta di senso istituzionale e di responsabilità, il centro-sinistra dovrà averlo – una volta di più – anche per altri.”
    ..scusate signori ma tutta questa responsabilità in 63 anni vieni fuori ora tutta insieme!!!???? dove eravate quando Prato chiedeva “aiuto”!!??? un vostro “ex” simpatizzante

  3. Lucio deve essere Milone che si sfoga nell’anonimato.
    Pasquale: torna all’articolo su casapound.