Scuola, anche al Livi scatta l’occupazione: “Vogliamo coinvolgere la città nella nostra protesta”

Il liceo scientifico Carlo Livi

Dopo Dagomari e Copernico tocca al Livi. Il liceo scientifico di via Marini da martedì sarà occupato dagli studenti, che intendono così protestare contro i tagli alla scuola previsti dalla finanziaria. La decisione è stata presa ieri mattina dall’assemblea degli studenti, come spiega Marco Biagioni, rappresentante d’istituto: ” Il Liceo Livi – dice – ha subito negli ultimi anni dei tagli sempre più netti. Fortunatamente la gestione scolastica ha fatto in modo di portare avanti quasi tutte le attività extrascolastiche, ma le grandi difficoltà economiche iniziamo a sentirle sempre di più. Non ci vogliamo limitare a lottare per le conseguenze dei tagli all’istruzione nella nostra scuola, ma vogliamo portare avanti una lotta che comprenda le ragioni di tutte le scuole pratesi che, in molti casi, si trovano a dover rinunciare a molte più attività di noi”.
Giovedì è stata tenuta una prima assemblea dove gli studenti hanno discusso della possibilità di mobilitarsi contro i tagli all’istruzione. Alla fine della discussione c’è statan la votazione: il 15% degli studenti ha votato contro la protesta, mentre l’85%  ha votato per una mobilitazione studentesca. Ieri mattina si è quindi tenuta una seconda assemblea oggi al termine della quale gli studenti dovevano dare la loro preferenza alle due opzioni più volute: autogestione (ossia una serie di 5 assemblee straordinarie nell’arco di una settimana) o occupazione. I risultati sono stati: 41% per l’autogestione e 59% per l’occupazione (senza contare le prime con le quali avremmo un risultato del 38% contro il 62%). Saputo l’esito delle votazioni è stata quindi convocata un’assemblea straordinaria per i maggiorenni per decidere le modalità dell’occupazione.
Da martedì, quindi, scatta l’occupazione: “Nell’arco della mattinata – spiega Biagioni – gli studenti che non vorranno aderire all’occupazione potranno partecipare alle normali lezioni, in cui, però, i professori avranno il solo dovere di fare ripasso del programma già fatto. Questa decisione è stata presa in rispetto a chi vuole comunque non aderire alla mobilitazione e a chi, invece, vuole aderire senza, però, dover avere la
preoccupazione di perdere ore preziose di lezione in cui si va avanti col programma. Coloro che aderiranno all’occupazione saranno tenuti a partecipare a forum, assemblee, riunioni ed iniziative di vario genere: abbiamo intenzione di fare assemblee informative su diversi temi riguardanti il nostro Paese ed, in particolare, il mondo dell’istruzione. Un’idea che è venuta fuori è quella di creare gruppi di lavoro in cui studenti volontari organizzino iniziative, manifestazioni ed attività per mobilitarsi direttamente nelle piazze e nelle strade della città. Un’altra è quella di aprire, in certi periodi, la scuola ai genitori e a persone interessate, per discutere con loro su temi importanti, primo fra tutti la scuola”.
“Con questa occupazione – chiude Biagioni – noi studenti non abbiamo l’obiettivo di cancellare la riforma (purtroppo sappiamo già che dal ministero non siamo per nulla ascoltati), bensì vogliamo informare più persone possibili su ciò che sta accadendo ed abbiamo la necessità di non essere da soli in questa lotta. Tutte le scuole pratesi stanno tentando di mobilitarsi insieme. Per la prima volta, a differenza del 2008, tentiamo di portare avanti una mobilitazione di contenuti e non di slogan”.

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