Sono dieci i clandestini rintracciati durante la notte dalla task force guidata dai carabinieri che ha passato al setaccio tre ditte cinesi, a Prato e a Poggio a Caiano. I titolari delle tre aziende sono così stati denunciati per il reato di favoreggiamento e sfruttamento dell’immigrazione clandestina. Si tratta di una 35enne titolare di una confezione in via Paolieri a Prato; di un 33enne ufficialmente residente in provincia di Reggio Emilia ma titolare di una confezione in via Michelangelo a Poggio a Caiano; infine di un 48enne, titolare di una ditta con sede in via dell’Ombra sempre a Poggio a Caiano. I capannoni che ospitavano le tre aziende sono stati sequestrati dalle polizie municipali dei due comuni, in quanto vi erano stati compiuti palesi abusi edilizi, oltre a non rispettare la destinazione d’uso previsto, avendo mischiando la funzione produttiva con quella abitativa. IN tutti e tre gli stanzoni, infatti, erano stati ricavati cubicoli dormitorio dove abitavano gli operai. Come detto, dieci di questi sono poi risultati clandestini e pertanto portati in questura per le pratiche di espulsione dall’Italia. I carabinieri del Nucleo Ispettorato del lavoro hanno sospeso l’attività di tutte e tre le ditte.
Non so in che punto di poggio si trovi quella via, cmq basta andare al campo di calcio di poggio, che la zona dietro le tribune e totalmente invasa da capannoni/case di cinesi, con centinaia di bombole gpl in bella vista….
forse si aspetta la tragedia per muovere degnamente una pratica di prevenzione per il rispetto della sicurezza.. tipico italiano.. e pensare che dobbiamo ringraziare l’ingresso nell’unione europea se nel nostro paese sono entrate normative più severe.. ma in quanto ad attuarle aspettiamo sempre di prendere ( o di perdere) l’ultimo treno
anche quell’”avendo mischiando” e’ da sequestro penale…