Nel Pdl cresce il fronte anti-Mazzoni guidato da Magnolfi. Bonacchi: “Ormai è metà del partito”. Rancati: “O un congresso vero o me ne vado”

Alberto Magnolfi

Se di fronda si tratta nel Popolo della Libertà, di fronda è ormai diventato legittimo parlarne. Ieri sera, all’incontro organizzato dal circolo Agorà della militante storica Marisa Cacialli, si sono aperte ufficialmente le ostilità contro il coordinatore provinciale Riccardo Mazzoni. Dietro, a muovere i fili, c’è il capogruppo in Regione Alberto Magnolfi, impegnato in un lavoro sotterraneo per coalizzare gli scontenti. Un fronte ampio, tanto da far pensare ad una mente analitica come il consigliere provinciale Andrea Bonacchi che esiste qualcosa di più complesso di una fronda: “Il termine indica una minoranza – dice – invece sono convinto che metà del partito non voglia la riconferma di Mazzoni”. Il tenore degli interventi e le voci dalle quali provengono depongono in favore di questa ricostruzione. A differenza dell’intenzione del circolo di dare voce soprattutto alla base, ieri sera la sala conferenze dell’Hotel Datini è diventata ben presto lo sfogatoio per eletti e dirigenti del Pdl. Alcuni di estrazione magnolfiana, altri esplicitamente fuori schema. Probabilmente il più tagliente è stato Antonio Rancati, una vita in Forza Italia e attuale vice-presidente di Asm: “Bello, bellissimo avere un onorevole a Roma – ha esordito –, ma poi viene a mancare un coordinatore sul territorio. Serve una dirigenza che si occupi a tempo pieno del partito”. Rancati la esige per avere un ciclo continuo di verifica e di controllo fra il Pdl e i nominati nelle società partecipate, ma soprattutto pretende un congresso vero: “Altrimenti anche se sono berlusconiano me ne andrò dal Pdl”. Non è arrivato a tanto Alberto Magnolfi, che anzi è intenzionato a sgombrare dalla contesa la giunta comunale, decretando un punto di assoluta condivisione e di “intangibilità”. Però, ai circa 200 militanti presenti ha voluto offrire lo spaccato di una linea congressuale. “Esistono molti modi per difendere il sindaco – dice -. Il primo è stato sperimentato finora, con una respirazione bocca a bocca rispetto alla quale va detto Roberto Cenni si è mostrato un po’ renitente. Nella seconda metà del mandato sarebbe opportuno costruire un patrimonio di idee e di rapporti con la società per aiutare la giunta”. Il prototipo è il Progetto Prato, per il quale Magnolfi pensa ad un partito produttore di progetti strategici da sottoporre al governatore toscano Enrico Rossi. Lo spirito costruttivo al tempo stesso non oscura il lato polemico del discorso del consigliere regionale contro Mazzoni. “Non è il caso di creare guerre preventive soprattutto da parte di chi dovrebbe tenere unito il partito – prima delle due stoccate all’intervista rilasciata due domeniche fa dal coordinatore –. Poi, quando si afferma in delle interviste che bisogna tenere più incarichi nel Pdl perché diversamente mancherebbero persone si manda un messaggio disastroso”. Alla corrente serale dello spirito critico si sono uniti anche due consiglieri fuori dal primo cerchio magnolfiano: Simone Frosini e Gianluca Banchelli. Con ruoli ripartiti. Al primo è toccato ricordare che si possono sollevare problemi in un partito senza per questo passare per assetato di potere. Mentre il presidente della prima commissione del consiglio comunale ha ricordato il principio di Alfano: un sedere, una poltrona. Chi ha cariche elettive non può tenere cariche di partito. Riccardo Mazzoni non è stato a guardare. Ha atteso la sfilata dei suoi oppositori per replicare col coltello fra i denti: “Quando le critiche vengono da chi è stato membro del coordinamento o è addirittura vice-presidente di una partecipata diventano autocritica – afferma -. Nel congresso va bene che ci sia lo scontro, ma a condizione che non venga messa in pericolo la giunta e a condizione di ricordarci chi sono i nostri avversari e di chi ci ha traditi. Gianfranco Fini è il nostro nemico”. Una sottolineatura appropriata per prendersela ancora una volta con Antonio Rancati, reo secondo Mazzoni di essersi fatto ricevere dal presidente della Camera per la sua attività istituzionale da coodinatore di Anter, l’associazione per la promozione delle energie rinnovabili in Italia. Carlandrea Adam Poli

14 pensieri su “Nel Pdl cresce il fronte anti-Mazzoni guidato da Magnolfi. Bonacchi: “Ormai è metà del partito”. Rancati: “O un congresso vero o me ne vado”

  1. ……..sarebbe l’ora Rancati che tu te ne andassi, ma lontano!!!!!!
    ….ALLA GRANDEEEEEEE!!!!!
    Cordialità

  2. Alla respirazione bocca a bocca con Giuda il Sindaco ha fatto benissimo a mostrarsi renitente, come dice il socialista. Gli esponenti del partito dell’inciucio con la sinistra, corrente di certo presente nel pdl, non hanno mai amato il nostro Sindaco che ha fatto di tutto per non permettere più i mangiamenti ai quali la sinistra ci aveva tristemente abituto nelle partecipate. E i baroni dell’incicio (leggi socialisti, poltronisti in provincia e comune, inetti presidenti di partecipate, dottori che prenderebbero incarichi anche dai marziani pur di far cassa) non possono amare Roberto Cenni. Il Pdl ha bisogno di persone serie e Riccardo Mazzoni lo è. Così come lo sono giovani di qualità come Giorgio Silli. E non ci dimentichiamo che se Prato ha avuto udienza dal Governo è grazie a figure come Filippo Bernocchi. Il resto, tra ridanciani di professione e gente impresentabile in politica, può andare tranquillamente al sugo.

  3. PARLANO I FATTI!!!

    http://www.notiziediprato.it/2011/10/asm-e-prima-nel-mondo-per-le-campagne-di-comunicazione-in-tema-ambientale-il-premio-consegnato-al-congresso-iswa-in-corea-del-sud/

    Quando finiremo i nostri 3 anni di Consiglio di Amministrazione
    verremo giudicati … nel frattempo …

    Ma come faccio a non ridere nel scrivere ad un emerito sconosciuto di nome PINCOPANCO!!!
    Solo a pronunciarlo mi aumenta il buon umore!!! ah ah ah
    Allagrande

  4. Ecco la copia della mia lettera aperta al Sindaco “Civico” di Prato!!
    La mia idea sulle multiutility è conosciuta oramai dal 2003,
    che lo stesso Sindaco Roberto cenni ha ribatdito nell’editoriale di sabato scorso su La Nazione, che condivido al 100%

    ——————————-

    Caro Roberto,

    a fine anno sarai arrivato a metà del mandato, e anche sei io sono
    oggettivamente di parte per la stima e la grande fiducia che ho nei tuoi
    confronti provo lo stesso a fare una analisi oggettiva.
    A poco più di due anni dalla tua vittoria quali sono i risultati che hai
    già raggiunto in così poco tempo?? Considerando che per incidere sui
    cambiamenti ci voglio 5/10 anni??

    Hai puntato alla qualità del contesto che si basa su tre principi, che se
    non soddisfatti completamente non generano benessere e non attivano un
    volano di sviluppo economico sul territorio, soddisfando tutta la
    colletività.

    Primo: hai intensificato la cultura primaria. Il senso di appartenenza di
    una collettività. I gesti più simbolici sono per esempio il taglio della
    cocomerata del 15 agosto, la concordia sul recente Corteggio Storico, …
    Hai indubbiamente superato le difficoltà iniziale … quando i tuoi
    discorsi, già in campagna elettorale, parlavano sempre di “pratesità” al
    centro di tutta la tua discesca in piazza (del Comune!!).
    Questo è stato visto da una parte, che ha perso, come un attacco a chi non
    è pratese, in senso di etnia, quando invece è proprio il riappropriarsi
    dei valori della propria origine permettono di parlare, dialogare e
    confrontarsi con chi arriva da altri paesi, altre tradizioni, altre
    culture, altrettanto importanti.
    Su questo hai fatto centro, guidato da una vera e sana passione, con un
    dialogo spesso diretto, con esempi da “bambino dentro”.

    Secondo punto: contingentare la presenza sul territorio. Forse il punto
    più difficile, dovendoti scontrare con troppi pregiudizi, sia di chi a
    sempre negato la presenza di problemi da parte della numerosa
    immigrazione, sia (più comprensibilmente) di chi la subita.
    Una presenza in un determinato territorio non può crescere a dismisura. Fa
    parte dell’abc dell’economia. E’ come se pretendessimo che il nostro corpo
    dalla nascita alla morte crescesse sempre. Diventeremmo dei mostri con un
    grande torace, una testa piccola, non riuscendo più a camminare per le
    fragili gambe che non ne sopporterebbero il peso.
    Se il risultato da te raggiunto in questo momento è quello, non da solo,
    con la tua squadra, i tuoi collaboratori, chi hai nominato di fiducia, è
    quello di aver fatto prendere coscenza alla stragrande maggioranza dei
    cittadini pratesi che questo è il vero stato dell’arte, allora l’obiettivo
    si può dire raggiunto.

    Terzo punto: controllo del territorio con più legalità e più gettito fiscale.
    Questo dei tre punti è quello a cui, oltre al tuo impegno personale e dei
    collaboratori, necessita decisioni e interventi di altri soggetti
    pubblici, GDF, Stato, Regione, etc… etc…
    Quale obiettivo, almeno di tua competenza hai raggiunto o almeno
    spronato?? Che tutto passa dal controllo del territorio … anche da
    quello che per esempio mi compete … dalla tutela ndell’ambiente.
    Incentivare una mano forte a chi degrada la città. Non sei un David contro
    Golia, perchè hai alle spalle (al tuo fianco) tutti i cittadini
    consapevoli del punto di non ritorno che era stato raggiunto.
    Quindi, se non risolto, almeno questo terzo punto è stato inquadrato,
    trasmessa la diffusa consapevolezza che bisogna mantenere pulito (non
    intendo solo i giardi) se si vuole vivere puliti (chi rappresenta i
    cittadini negli enti locali e sue controllate/partecipate), la
    partecipazione civica è aumentata nei confronti degli ultimi 10/15 e lo
    vedremo anche negli imminenti incontri pubblici sul nuovo piano
    strutturale, la Prato di Domani, che è già Oggi.

    Non puoi certo influenzare l’economia finanziaria ma puoi di sicuro
    immettere contenuti validi nell’economia sostenibile sul territorio, nel
    nostro distretto, nella città, … Sconfitto il paradigma culturale che
    dovevamo continuare a credere nel tessile della tua gioventù, dei babbi e
    dei nonni, lo ritrovi anche nel libro di Edoardo Nesi che ha vinto il
    Preemio Strega 2011. Alcuni di noi lo dicevono, sono rimasti i verbali
    scritti, nel 1998 (finanziaria per entrare nell’euro e apertura ai cinesi
    nel WTO).

    Solo il profitto garantisce continuità, non solo nelle aziende tessili,
    anche nelle famiglie, anche nella società, nei numerosi negozi in centro
    storico degli anni 80!! Dopo, sono emersi i limiti, e con l’avvento della
    globalizzazione intere sacche della città hanno perso in tanti punti,
    ambiente, risorse, con relativa crisi economica. Ora invece tutti (tranne
    qualche fuori dal mondo) sono consci che dobbiamo perseguire la
    “riqualificazione del contesto”, intesa come rilancio che spesso viene
    enunciata con “pensare globalmente ed agire localmente”.

    Nell’economia globale possono essere perseguiti due vantaggi: quello
    COMPARATIVO perchè c’è sempre qualcuno che in poco tempo abbassa i prezzi,
    quello COMPETITIVO in cui mantieni il prezzo adeguato garantendo qualità
    ed affidabilità (in questo momento nei paesi scandinavi e nell’aree
    indiane, anche in singoli paesi come Singapore e Costarica). Ma in Italia
    non avendo materie fossili (petrolio, gas, carbone) che determinano gli
    attuali costi energetici, dobbiamo puntare solo sull’economia del
    benessere, ed in alcuni campi siamo già all’eccellenza: moda, turismo (da
    monetizzare maggiormente), etc… diventando NOI fornitori delle classi
    ricche che possono permettersi di spendere in quality life: 200 milioni di
    indiani medio/ricchi e già 160 milioni di cinesi (!!!) medio/ricchi in
    madre patria.

    Piccoli passi con grandi pensieri … a partire dalla stesura, dalla
    discussione, dalla partecipazione civica, dall’approvazione del nuovo
    “piano strutturale” … alla ricerca di una svolta qualificante … su cui
    porterò il mio umile contributo per l’ambiente, le energie rinnovabili, le
    possibili azioni di riconversione, … per far riprendere a Prato e al
    distretto un cammino (interrotto) di benessere sociale, etico, economico e
    finanziario, che sono alla base di una economia sostenibile in cui già si
    viveva nel “famoso” distretto pratese della tua gioventu’, dei padri e dei
    nonni, … Oltre che ritornare famoso, facciamolo anche green green green
    ;-) Allagrande

    Antonio Rancati
    17 settembre 2011

  5. Come vedete dalla data, prima della presentazione del Piano Strutturale per la futura città di Prato.
    Chiarissimo!!!!
    Allagrande

  6. Caro Rancati , ti fai tanto grande con Anter , ma lo vogliamo dire a tutti chi sono i tuoi compagni di merende dentro quell’associazione ?
    Lo dico io , sono persone che hanno tirato delle gran fregature alla gente e che girano “boriosi” con le loro FERRARI e ASTON MARTIN con quello splendido adesivo di riconoscimento…. vai vai lodati pure di essere un loro “collega”

  7. @ Rancati

    …….io sarò anche un emerito sconosciuto, ma finchè vivrò sarò in pace con me stesso, per l’attività che svolgo e per quel che posso come impegno per cercare di rendere la nostra società un po’ più civile e per me questo basta.
    Lei probabilmente sarà ricordato per quante poltrone avrà scaldato, per quanti soldi avrà “ciucciato” alla collettività.
    Comunque, come qualcuno le ha recentemente ricordato, “le cariche all’interno dei CDA scadono”!!!!!
    Cordialità

    P.S. per Sua conoscenza pincopanco è uno dei gemelli, insieme a pancopinco dell’opera letteraria Alice nel Paese delle Meraviglie, titolo originale Alice’s Adventures in Wonderland del 1865 scritta da Lutwidge Dodgson, sotto il ben più noto pseudonimo di Lewis Carroll.
    Strano che non lo conosca dato che Lei insieme a tutto il suo partito, anche e sopratutto a livello nazionale, vivete continuamente nel “Paese delle meraviglie”!
    ALLA GRANDEEEEEEEEE!!!!!!

  8. Rancati chi?
    Le periferie sono ancora invase dai rifiuti abbandonati ed ingombranti.
    Invece di perdere tempo a rispondere su questo sito impegna il suo tempo ( pagato profumatamente con i soldi dei contribuenti) a dare risposte ai cittadini ( la Corea è lontana).
    Un congresso farsa, i soliti Silli e Borchi, e gli ex An cosa faranno, come Bettazzi, Cenni ( non il sindaco fantasma), lo stesso Bernocchi, e il giovanissimo Banchelli mi fa veramente pena in questa gabbia di lupi,insomma assisteremo alla solita manfrina politica, da Roma arriverà l’ordine di obbedire.
    Poi finchè questo PDl non manderà a casa gente meschina come Milone, politicamente parlando, che pensa ad ingrassare solo le sue vacche a discapito di un Sindaco che è assente sulla scena cittadina, che non si è ancora reso conto del grave danno che questo personaggio sta causando alla Città, che è in ginocchio, una sicurezza alla sbando.
    Il PDl deve fare i conti questa situazione, prendere in mano la vera politica quello che i Cenni fantasma e i soliti assessori meschini come questo Milone, stanno facendo diventare una vergognosa sceneggiata.

  9. Anche gli Assessori scadono!!
    Tutti abbiamo un bollino di scadenza su questa terra!!
    Trovo molto volentieri il tempo di rispondervi perché sono in viaggio.
    Grazie Steve Jobs!! Grande l’iPhone!!

    Per la cronaca domattina sono relatore al Senato sui temi dell’innovazione per l’ambiente.
    Tanti dei progetti che stiamo realizzando creeranno nuovi posti di lavoro qui nel distretto.
    Posso essere giudicato nel mio operato in qualsiasi momento e ne risponderò alla fine del mandato di tre anni, sono ora a meta!!

    Allagrande a tutti!!
    Inteso, che ognuno di voi possa vivere con passione quello che desidera realizzare nella vita.

  10. @ Sig. Antonio, nonchè Rancati
    …….proprio nel Suo stile l’ultimo commento, comunque mia nonna, pace all’anima sua, amava dire: “chi si loda s’imbroda”!!!!
    Non c’è migliore verità dei detti di una volta!!!
    Cordialità

  11. ” alla grande ” ???
    Ma riceve un tanto a digitazione? Un po’ meno presenzialismo, per cortesia, meno posts su FB, meno slogans e più attenzione alla pulizia, chè sembriamo ( complice anche e soprattutto la maleducazione dei cittadini ) un rione del sud…